Open Innovation in A2A: l’intervento dell’AD Valerio Camerano allo Smau Milano 2019

È l’Amministratore Delegato Valerio Camerano a parlare dell’esperienza di A2A in materia di Open Innovation nel corso dell’edizione 2019 dello Smau Milano. Per capire come e quanto tale approccio all’innovazione si stia diffondendo in Italia, nel corso dell’evento hanno avuto luogo diverse iniziative di confronto e sono stati inoltre presentati i risultati del sondaggio “Open Innovation Outlook Italy”. Sono molte le grandi aziende del Paese che negli ultimi anni hanno intrapreso questo percorso puntando su idee, risorse e competenze provenienti dall’esterno (startup, spin-off della ricerca, consulenti, fornitori in particolare): su questo fronte risulta invece meno attivo il mondo delle PMI.

“Non si fa nulla da soli: bisogna creare alleanze, dimenticare il business model e lavorare sulla cultura, oltre a sviluppare l’abilità di prendersi i rischi” ha sottolineato Valerio Camerano nel suo intervento allo Smau, ricordando in questa prospettiva l’esperienza di A2A. Sono tre le principali aree di intervento che il gruppo ha individuato sul fronte della Open Innovation: la transizione energetica, l’economia circolare, le tecnologie applicate al futuro delle città. “L’azienda investirà quattro miliardi nei prossimi anni” ha confermato l’AD, evidenziando come gli obiettivi siano “trasformare il nostro business tradizionale e al contempo continuare a performare secondo i criteri che ci siamo dati”. Per quanto riguarda le città, A2A punterà in particolare su innovazione, IoT e sull’insieme di informazioni che le città produrranno: “Le metteremo insieme per creare stili di vita, stili di consumo nuovi, con impatti anche sull’economia circolare e sul futuro delle città”.

L’innovazione delle nuove professioni nel mondo lavoro secondo Valerio Camerano avrà un “impatto potente sulla motivazione, sulla capacità di selezionare, di attrarre, di dare empowerment e di ispirare le nuove generazioni”. Ma l’AD di A2A ha altresì precisato che un processo di tale portata non può riguardare solamente i giovani talenti ma l’intera realtà aziendale: “Ritengo molto difficile pianificare una trasformazione senza una organizzazione capace di partecipare in modo attivo a questa trasformazione. Per farlo, occorre rendere l’organizzazione capace di imparare, di prendere i rischi, di realizzare”.






Go Top